Archivi del mese: febbraio 2012

Zenza Bronica GS-1

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L’eta anagrafica di mio padre invece di aumentare diminuisce di giorno in giorno da quando è in pensione. Quale è il segreto per questo elisir di eterna giovinezza? Un vecchio ibook, Ebay, e la mia carta di credito. Il suo passatempo preferito è spulciare aste su internet, ha capito come funziona il meccanismo, tranne il famigerato Paypal, così ogni contesa d’asta deve essere prima vidimata dal sotto scritto. Sempre più spesso il ragazzino che è in mio padre prende il sopravvento, con la frase: E se facciamo metà per uno ? cosa dici la prendiamo? Ci manca solo che sia lui a chiamarmi papà, in ogni modo mi rendo conto quanto sia difficile dire di no a un figlio o padre che sia, quindi: Va bene facciamo a metà, ma dovrai informarmi ogni qual volta che la userai! La Zenza Bronica GS-1 una “moderna” 6×7 dotata di tanta elettronica, e tanti contatti, come il prisma esposimetrico o i dorsi intercambiabili. Superati i primi impacci la GS-1  si mostra subito al altezza della situazione, il peso è addirittura inferiore alla S2A, e i comandi sono precisi, rimango piacevolmente stupito da come l’esposimetro calcoli le variazioni di sensibilità montando un dorso con differente pellicola, l’automatismo funziona più che egregiamente è possibile lavorare a priorità di tempi, oppure in priorità di diaframmi. La prova pratica è affidata al dorso polaroid e alla Fujifilm FP 100 C Silk, Primo scatto a cosa? ritratto a mio padre, ovvio no! La resa delle ottiche è buona, l’esposizione forse è un po’ sovraesposta ma forse è solo una mia opinione personale. Perché acquistare oggi una Zenza Bronica GS-1? lo sguardo di mio padre al momento del apertura del pacco già potrebbe essere un buon motivo, ma questo può valere solo per me e quindi non conta. Un motivo senz’altro valido è il sottocosto attuale per un prodotto che quando era in commercio non era certo alla portata di tutti.

RESA:9

FEELING:7

UTILIZZO:8

GLOBALE:9

GIUDIZIO FINALE: 33/40

La mia Suicide Girl … Epiphone SG

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In spagnolo suonare la chitarra si dice “tocar”. Trovo che questa parola esprima nel modo migliore un concetto così tanto grande, per uno strumento che al tempo stesso produce un qualche cosa di impalpabile, come il suono. Sarei felice di poter scrivere e suonare bene una canzone, ma le mie doti si fermano li dove inizia quella cosa chiamata talento e il talento purtroppo per me è una cosa che non si può acquisire, o si possiede o non si possiede. Per chi come me strimpella la chitarra solo come palliativo per curare i vari acciacchi che ti riserva la vita, esistono pillole/canzoni dal effetto placebo utili per placare quel malessere che spesso si diffonde nel organismo e va a minare  l’umore. Questa mattina per combattere i pensieri negativi, sono ricorso alla compressa Sex Pistols – God Save The Queen. Paracetamolo per il mio sistema nervoso simpatico e parasimpatico.

Sex Pistols – God Save The Queen

Dio salvi la regina
Il regime fascista
Hanno fatto di te un deficiente
Una potenziale bomba H
Dio salvi la regina
Non è un essere umano
Non c’è futuro
Nel sogno dell’Inghilterra
Non farti dire cos’è che vuoi
Non farti dire ciò di cui hai bisogno
Non c’è futuro, nessun futuro
Nessun futuro per te
Dio salvi la regina
Hai capito bene
Amiamo la nostra regina
Dio la salvi
Dio salvi la regina
Perché i turisti sono soldi,
I nostri ‘prestanome’
Non è come sembra
Oh dio salvi la storia
Dio salvi la nostra folle parata
Oh signore dio abbi misericordia
Tutti i crimini sono pagati
Quando non c’è futuro
Come può esserci peccato?
Siamo i fiori nella pattumiera
Siamo il veleno nella vostra macchina umana
Siamo il futuro, il vostro futuro
Dio salvi la regina
Hai capito bene
Amiamo la nostra regina
Dio la salvi
Dio salvi la regina
Hai capito bene
E non c’è futuro
Nel sogno dell’Inghilterra
Nessun futuro, nessun futuro
Nessun futuro per te
Nessun futuro, nessun futuro
Nessun futuro per me
Nessun futuro, nessun futuro
Nessun futuro per te
Nessun futuro, nessun futuro
Nessun futuro per te

Dorso Polaroid Zenza Bronica S2A

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Superare le difficoltà nella vita a volte pare impossibile, tutto diventa o bianco o nero. Possono capitare giorni storti,  giorni in cui anche un raggio di sole che si insinua dalla finestra infastidisce, io molte volte ho chiuso gli occhi per non vedere. Le piccole cose, i dettagli, sono il sapore della vita e non vanno ignorati, anche perché  il tempo scorre via impalpabile dalle nostre mani, chiudere gli occhi non aiuta di certo a sentirsi meglio. Quindi oggi apro gli occhi e fisso quel raggio di luce entrare dalla mia finestra, è un raggio di luce potenziato dalla montagna di neve che si è depositata sulla mia città. Ricorderemo tutti queste giornate, chi per la quantità record di neve spalata, chi perché è stato a casa da lavoro (non è il mio caso), chi per altri motivi ma pur sempre validi. Io aspettavo con ansia l’arrivo del dorso Polaroid per la mia sempre più imbronciata Zenza Bronica, ma il meteo impediva qualsiasi tipo di spostamento figuriamoci la consegna di un pacchetto. Turno di notte, smonto, risveglio, trovo il mio pacchetto sul tavolo della cucina, sono ancora in mutande e maglietta dei Ramones, per 3/4 addormentato e intontito, ma carico ugualmente il dorso con una Fuji e mi scatto un ritratto allo specchio ancor prima di specchiarmici, mi accorgo di quanto sono devastato solo quando apro la foto. Finalmente le strade sono pulite, cena al fast food di fiducia, qualche scatto con gli amici, la lettura di Rumore, poi a casa, ad aspettare il prossimo raggio di luce.

 

San Valentino

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E a San Valentino io mi schiaccio le noci.

I Just Don’t Know What To Do With Myself

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come una rosa estiva
ha bisogno di sole e pioggia
io ho bisogno del tuo amore dolce
per scacciare via l’amore

io non so proprio che cosa fare con me stesso
solamente non so che cosa fare con me stesso
solamente non so che cosa fare con me stesso
proprio non so che cosa fare con me stesso

The White Stripes – I Just Don’t Know What To Do With Myself

Sex and drugs and rock’n’roll

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Una tazza di karkadè e due bustine di zucchero per non sentire il gelo, un paio di canzoni per non sentire il silenzio, un paio di calzini asciutti per andare lontano.